Il cloruro di sodio, ovvero il comunissimo sale, è uno dei nostri condimenti preferiti. Senza questo ci sembra tutto insipido e dello stesso sapore. Secondo l'OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, la quantità giornaliera è di 4/5gr.
A causa del moderno stile di vita, che ci porta a consumare sempre di più piatti pronti e preconfezionati, ne consumiamo troppo senza neanche saperlo. Quindi è bene limitarne il consumo il più possibile.
I danni che può provocare:
- un consumo eccessivo, come ormai è risaputo, può provocare nei soggetti "sensibili" pressione alta e questo si riversa sulla pressione oculare provocando disturbi alla vista;
- danni al sistema cardiocircolatorio, con irrigidimento dei vasi, compromettendo sia la coagulazione del sangue che l'aggregazione delle piastrine;
- può colpire anche organi come i reni, riducendone la funzionalità;
- inoltre possiamo andare incontro a danni allo stomaco con la conseguente lesione delle pareti e ciò favorisce l'incidenza di tumore. Il tutto è aggravato per coloro che sono infettate dall'Helicobacter Pilori.
I benefici (se usato con moderazione):
- regola l'equilibrio dei liquidi nel nostro organismo;
- insieme al potassio, partecipa alla formazione di impulsi elettrici al cervello;
- ha azione battericida, perché i batteri in presenza di sale rilasciano acqua e muoiono disidratati.
Il classico sale da cucina, è un prodotto raffinato che rappresenta un veleno per il nostro corpo. Solo per questo sarebbe da eliminare, come detto in altre occasioni per lo
zucchero e la
farina raffinata. Sfortunatamente le industrie ci "rifilano" di tutto, e noi cosa facciamo? Guardiamo la pubblicità e ci facciamo convincere del fatto che tutto fa bene perché lo dice la TV. Ma se ci fermassimo un minuto a guardare gli ingredienti di ogni alimento che compriamo, il nostro carrello sarebbe quasi vuoto. Il sale lo ritroviamo ovunque e in grosse quantità. Ormai siamo talmente abituati a questi gusti così decisi che se prepariamo qualcosa di sano in casa ci sembra insipido. Il moderno andamento ci porta ad assumere: eccesso di sale, prodotti raffinati, oli cancerogeni e tanto altro.
Attenzione anche al sale nascosto. L'American Heart Association e l'American Stroke Association hanno costituito una lista con gli alimenti che contengono più sodio a nostra insaputa. Al primo posto troviamo il pane con ben 230mg contenuti in una fetta abbondante, al secondo posto la carne lavorata (salumi, roastbeef) con 1.050mg a porzione. La pizza occupa il terzo posto, addirittura due fette coprirebbero il fabbisogno giornaliero. Poi troviamo in ordine: pollo arrosto, zuppe pronte e per finire sandwich.
Il consiglio è di perdere un po' più di tempo in cucina evitando di assumere cibi pronti. Vedrete che con un po' di pazienza apprezzerete il gusto del sano e i prodotti industriali risulteranno eccessivamente salati. Per chi proprio non ha tempo può usare delle alternative oltre a limitarne il consumo.
Come sostituirlo
Il sale integrale, è sicuramente migliore perché non viene trattato, ma provenendo dal mare e non essendo purificato può contenere metalli pesanti dati dall'inquinamento.
Il sale rosa dell'Himalaya è raccolto in Pakistan. La sua colorazione deriva dalla presenza di ossido di ferro. Differentemente dal sale raffinato, questo contiene calcio, ferro, potassio e magnesio. E' puro e non contiene tracce di tossine. Gli è stata attribuita un'azione disintossicante.
Il sale nero di Cipro, è ricco di carbone attivo che aiuta in caso di gonfiore addominale.
Il sale grigio dell'Atlantico è tra quelli che contiene meno sodio, quindi indicato per chi soffre di pressione alta.
Il sale rosso delle Hawaii, è caratterizzato da un color terracotta che è dato da un'argilla rossa che durante l'essiccazione gli rilascia grandi quantità di ferro. Circa cinque volte in più rispetto a quello classico.
Come in pochi sanno è bene mangiare molta frutta e verdura, che grazie all'alta presenza di potassio è in grado di contrastare in parte il sodio in eccesso.
Come vedete troviamo diverse alternative, e non sono tutte. Quindi non mi rimane che dirvi: sbizzarritevi a sperimentare e fatemi sapere!